La diffusione delle slot machines

Il successo di Fey venne bruscamente interrotto da cause indipendenti dalla sua abilità di progettista: la mattina del 18 Aprile 1906 la città di San Francisco fu colpita da un violento terremoto che tra i suoi effetti ebbe anche quello di distruggere la fabbrica di Fey che perse così la sua azienda e quello che era pressoché un monopolio sul mercato. L’ex meccanico bavarese però non si arrese, e nel 1907 formò una’alleanza strategica con Herbert Mill, un costruttore di Chicago leader nella produzione di macchine automatiche per la vendita di sigari. Il connubio vide come risultato la nascita della “Mills Liberty Bell”. Il nuovo modello di slot machine, opportunamente rivisto e migliorato, vendette nel giro di pochi anni circa 30.000 esemplari. Non passò molto tempo a che le slot machines furono dichiarate illegali. I produttori allora reagirono trasformando le vincite in denaro, almeno formalmente, in premi a base di caramelle, gomme da masticare o bibite, e cambiando anche i simboli sulle bobine, che videro la comparsa di frutta e gomme da masticare al posto delle tradizionali carte da gioco e delle altre figure. In realtà le vincite continuavano a venire pagate in monete per il 75%, ma le leggi anti-gioco d’azzardo vennero aggirate in questo modo per parecchio tempo. Nacquero così le Fruit machines, ovvero slot machines con simboli della frutta, ancor oggi diffuse in particolare in Inghilterra (Ricordiamo, ad esempio, le ciliegie). Il simbolo con le gomme da masticare si trasformò in seguito nel simbolo “Bar”, che ancor oggi ritroviamo in alcuni apparecchi.